Denunciato a Rovigo finto intermediario finanziario, sequestrati 400 mila euro

2' di lettura 01/03/2023 - La guardia di finanza di Rovigo ha eseguito un’ordinanza interdittiva e sequestri per circa 400.000 euro nei confronti di un professionista residente in provincia ma operante in città che operava in veste di intermediario finanziario pur non essendo iscritto all’albo.

L'uomo è stato denunciato per i reati di truffa aggravata e auto-riciclaggio, nei suoi confronti il gip di Rovigo ha disposto il divieto temporaneo di esercitare attività o amministrazione di impresa per 12 mesi. Il provvedimento di sequestro ha riguardato numerosi conti correnti intestati a persone fisiche e associazioni operanti nel campo sociale, di cui il responsabile è amministratore o rappresentate legale e che si proponevano (anche nella denominazione) come di supporto al mondo dell’imprenditoria nei confronti di soggetti che necessitavano di finanziamenti.

Le indagini, condotte dal Gruppo di Rovigo sotto la direzione della Procura cittadina, si sono protratte per oltre un anno e hanno permesso di delineare le responsabilità del professionista. Secondo le ricostruzioni investigative, l’indagato ha persuaso alcune persone, accomunate dalla necessità impellente di risolvere problemi di liquidità, a versare significative somme di denaro su conti correnti a lui intestati o a società/associazioni sempre a lui riconducibili senza in realtà mai erogare ai clienti la liquidità che aveva promesso loro, anzi distraeva le somme ricevute dirottandole verso sue realtà economiche, inventando scuse per la mancata erogazione del prestito o per non restituire le somme ricevute.

Nei confronti delle vittime si accreditava, pur non essendolo, come intermediario finanziario in ottimi rapporti con il mondo bancario. In almeno un caso, questa condotta ha impedito alla persona offesa di poter acquistare una abitazione all’asta, non avendo ricevuto il finanziamento promesso ma addirittura sborsando di tasca propria circa 15.000 euro per diventare socio di un’associazione tramite la quale ottenere il finanziamento perdendo anche la caparra anticipata per bloccare l’acquisto. In un altro caso, l’indagato si proponeva come esperto consulente aziendale specializzato in ristrutturazione di posizioni debitorie nei confronti delle banche.

Ottenuto un incarico dalla vittima di turno, (esposta nei confronti di alcune banche) non solo faceva naufragare l’operazione, poiché mai l’aveva avviata seriamente, ma riusciva a farsi dare (per intavolare la trattativa) circa 250.000 euro dirottati su un proprio conto privato, successivamente dirottati verso altre attività economiche facendone perdere le tracce. Inoltre, a fronte della legittima richiesta di restituzione delle somme versate dalla “vittima”, dopo tantissime insistenze essa si è limitata ad alcune decine di migliaia di euro.






Questo è un articolo pubblicato il 01-03-2023 alle 11:11 sul giornale del 02 marzo 2023 - 36 letture

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